Prodotti in plastica non riutilizzabili – divieti parziali a partire dal 2021
Bicchieri, cannucce e bastoncini ovattati in plastica o polistirolo saranno presto banditi nell’Unione europea. La proposta di direttiva per il divieto di utilizzo di prodotti in plastica non riutilizzabili è stata approvata settimana scorsa dal Parlamento europeo.
A maggio 2018 era stata pubblicata una proposta di direttiva della Commissione europea che mira a contribuire a ridurre la quantità di rifiuti plastici nei mari. Inoltre prevede un divieto di utilizzo di prodotti in plastica non riutilizzabili che in Europa vengono spesso trovati sulle rive e nei mari. La nuova direttiva entrerà in vigore dal 2021.
Divieti, riduzione dei consumi e maggiore responsabilità
A partire dal 2021 saranno banditi del tutto i piatti e le posate non riutilizzabili, i contenitori di fast food in polistirolo e i prodotti oxo-degradabili. Per gli istituti sanitari e di formazione, il divieto entrerà in vigore dal 2023.
Gli Stati membri devono inoltre fare in modo che venga ridotto l’utilizzo di imballaggi di plastica per i quali non esistono alternative come, ad esempio imballaggi per generi alimentari e bicchieri per bevande per il consumo istantaneo. Entro il 2025, il relativo utilizzo dovrà essere ridotto del 25%. In futuro, anche i produttori di materiali sintetici saranno chiamati a rispondere della propria produzione e a finanziare maggiormente operazioni di pulizia e misure di sensibilizzazione, ad esempio nella lotta al littering.
Indicazioni per uno smaltimento corretto
Prodotti quali salviettine umidificate o assorbenti femminili che contengono anch’essi plastica non saranno vietati ma, a partire dal 2021, dovranno soddisfare requisiti di contrassegnazione più severi. Sulle confezioni dovranno essere riportate indicazioni chiare sul relativo smaltimento e sul fatto che, in caso di smaltimento scorretto, i prodotti possono avere ripercussioni negative sull’ambiente.
Più Design for Recycling e raccolta differenziata
Anche le bottiglie per bevande in PET non sono interessate dal divieto. La direttiva prevede tuttavia l’introduzione di misure da parte degli Stati membri affinché, entro il 2025, venga effettuata la raccolta differenziata di almeno il 77% delle bottiglie per bevande vendute. Entro il 2029, tale percentuale dovrà ammontare almeno al 90%. La quota di materiale riciclato delle bottiglie per bevande dovrà inoltre raggiungere, a partire dal 2030, almeno il 30%. Presto sarà reso noto un relativo metodo di calcolo. In Svizzera, una bottiglia per bevande in PET è già oggi composta per il 30% da PET riciclato.
Inoltre, i tappi delle bottiglie per bevande in PET dovranno essere fissati al contenitore per consentire che vengano riciclati insieme alle bottiglie stesse. Ciò vale in parte anche per gli imballaggi per bevande in cartone. I tappi non rimovibili possono tuttavia comportare svantaggi ecologici, in quanto il consumo di materiale è palesemente superiore. Questo aspetto non è rilevante per la Svizzera poiché la maggior parte delle bottiglie per bevande in PET viene riconsegnata con il relativo tappo – fedelmente allo slogan «Schiaccia e tappa.»
Meno divieti e più volontarietà in Svizzera
La Svizzera non è direttamente interessata dal previsto divieto dell’Unione europea. La maggior parte dei prodotti in plastica viene fabbricata all’estero e importata in Svizzera. Ciononostante la Svizzera segue gli sviluppi a livello internazionale e introdurrà misure per prevenire ripercussioni negative sul commercio con l’estero. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) sta inoltre sviluppando, insieme all’industria e alle organizzazioni di riciclaggio, una strategia per migliorare il riciclaggio, puntando su sistemi di raccolta ben funzionanti anziché su rispettivi divieti. PET-Recycling Schweiz è in costante contatto con tutte le parti interessate e segue tali sviluppi.