Tematiche ambientali nella sessione primaverile
Nella sessione primaverile, il Parlamento si è occupato di diversi argomenti che riguardano il settore delle materie sintetiche e la tutela dell’ambiente: dal postulato per una gestione ecologica delle materie plastiche passando per un piano d’azione per la riduzione delle immissioni di plastica nell’ambiente fino al collegamento del mercato svizzero delle emissioni di CO2 con quello dell’Unione europea sono stati accolti tutti gli interventi parlamentari. Per il settore del riciclaggio ha inoltre rivestito particolare interesse la trattazione della mozione di Beat Vonlanthen per assoggettare all’IVA le piattaforme on-line per gli acquisti effettuati dall’estero verso la Svizzera. Anche questa mozione è stata accolta.
Dopo che la Commissione europea ha approvato una strategia incentrata sulle materie sintetiche, anche il Consiglio federale elaborerà una strategia per una gestione ecologica, efficiente ed economicamente sostenibile delle materie plastiche. Questa è la linea tracciata dal postulato della Consigliera nazionale Adèle Thorens Goumaz che è stato accolto il 5 marzo con 130 voti a favore e 56 contrari.
Contro la dispersione della plastica nell’ambiente
L’anno scorso, anche la Consigliera nazionale Martina Munz ha presentato un postulato sul tema della plastica che richiede di elaborare una panoramica delle vie di immissione di plastiche e microplastiche nell’ambiente nonché degli effetti della plastica sull’ambiente e sulla salute. Si richiede inoltre di esaminare se un piano d’azione per la riduzione delle immissioni nell’ambiente possa costituire uno strumento adeguato per ridurre l’inquinamento da materie plastiche. Anche questo postulato è stato accolto il 5 marzo con largo consenso.
A favore dello scambio internazionale di quote di emissioni
Per una migliore tutela dell’ambiente è stata inoltre modificata la legge sulle emissioni di CO2. Dopo il Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati si è occupato del collegamento del mercato svizzero delle emissioni di CO2 con quello dell’Unione europea. L’obiettivo del sistema di scambio di quote di emissioni è la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Se un’azienda emette una quantità di gas a effetto serra superiore a quanto ammesso è costretta ad acquistare sul mercato i mancanti diritti di emissione. Questo sistema non è tuttavia adatto al nostro Paese essendo il mercato troppo piccolo. Nell’Unione europea sono coinvolte ben 11'000 imprese, in Svizzera sono solo 54. Attraverso il collegamento del mercato svizzero delle emissioni di CO2 con quello dell’Unione europea si mira a creare per le aziende elvetiche le stesse condizioni concorrenziali delle aziende dell’UE. Il 7 marzo, il Consiglio degli Stati ha approvato senza opposizioni l’accordo bilaterale.
A favore della riscossione dell’IVA nel commercio on-line internazionale
In considerazione del boom del commercio on-line, peraltro in rapida crescita, la Svizzera deve confrontarsi con diverse sfide, in particolare con le crescenti perdite dovute alla mancata riscossione dell’IVA. Una mozione del Consigliere agli Stati Beat Vonlanthen propone di assoggettare all’IVA le piattaforme di commercio on-line estere (Alibaba, Wish ecc.). Siccome i commercianti non possono essere perseguiti per legge si propone di assoggettare all’IVA le grandi piattaforme. La mozione vuole contribuire a prevenire abusi, ridurre le attuali perdite dovute alla mancata riscossione dell’IVA nell’ambito degli acquisti on-line in Svizzera e creare condizioni di concorrenza leali per i commercianti svizzeri. Il 13 marzo, il Consiglio nazionale ha accolto, come seconda istanza, la mozione senza opposizioni e il Consiglio federale deve ora metterla in pratica.
Anche il settore del riciclaggio è colpito dall’aumento del commercio on-line internazionale. Le organizzazioni di raccolta e di riciclaggio svizzere vengono finanziate in larga parte dalla Tassa di riciclaggio anticipata e dal Contributo anticipato per il riciclaggio. Nonostante importino in Svizzera un numero sempre maggiore di prodotti, i commercianti on-line esteri non contribuiscono a tale sistema. A fronte di una diminuzione nella riscossione delle relative tasse aumenta la quantità di prodotti da riciclare – un tipico esempio di «parassitismo». Per non mettere in pericolo i sistemi di riciclaggio è necessario trovare delle soluzioni. La mozione di Beat Vonlanthen è un primo passo in questa direzione.